“Un tuffo in un passato che sembra lontano come l’Impero Romano e invece era solo ieri.”

È il racconto di un ragazzino e una ragazzina -Alice e Luca- che sono in classe insieme dai 6 ai 14 anni -elementari e medie- negli anni a cavallo tra i ’60 e i ’70. Un tempo in cui non c’erano pc, tablet e smartphone e videogame e nemmeno i social; in cui non mettevamo le cinture di sicurezza, in cui giocavamo ai giardinetti (e quelli erano i social dell’epoca) e se ti sbucciavi un ginocchio le mamme non ti portavano al pronto soccorso ma lo sciacquavi sotto la prima fontanella e continuavi a giocare (sperando che quando tornavi a casa la mamma non se ne accorgesse perché rischiavi pure di prendere una sberla). Eppure siamo diventati grandi lo stesso. Il tutto in una città che portava ancora le ferite della guerra ma stava crescendo una voglia di vivere che dal decennio precedente aveva permesso un salto in avanti che non c’era mai stato nella storia precedente per un numero straordinario di persone.
Un tempo che è un modo di guardare all’oggi che ci sembra scontato e eterno con un altro occhio.
Un modo per vedere anche cosa resta al di là delle diverse maschere sotto cui la realtà si presenta e forse per farci un po’ meno imbrogliare dal mito del “nuovo a tutti i costi” della nostra società.

 

Testo e regia: Marco Maria Pernich

In scena: Allegra d’Imporzano e Andrea Bonzi

  • Sabato 02 Marzo 2024 h.20.00
  • Domenica 03 Marzo 2024 h.17.00

 

Per prenotare o ottenere ulteriori informazioni a proposito dello spettacolo scrivete una mail a organizzazione@studionovecento.com

Proponiamo come sempre il baratto culturale: noi vi regaliamo lo spettacolo; voi, se volete regalateci qualcosa -un manoscritto, un manufatto, un libro, … persino denaro.